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Eventi di luglio che ci stanno salutando

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L’interessante evento di luglio ospitato dal 1o al 31 luglio presso la biblioteca, 100 monografie (raccolte di poesie, saggi, discussioni, scritti filosofici, traduzioni) di Andrej Medved, poeta, pubblicista, traduttore, saggista ed editore sloveno, nell’ambito delle celebrazioni in occasione del 70° anniversario della biblioteconomia slovena. Dal 17 luglio il Dipartimento dei ragazzi ha allestito la mostra fotografica di Mimi Antolović – V imenu rože/Nel nome del fiore. Entrambe le mostre sono visitabili fino alla fine del mese. A queste mostre si sono aggiunti altri singolari eventi. Come la presentazione del libro della della prof. dr. Katja Hrobat Virloget – V tišini spomina, Eksodus in Istra/Nel silenzio della memoria, Esodo e Istria.  Con trepidazione è stata accolta la visita del trovatore di Beletrina Feri Lainšček, che il 24 luglio ha presentato il romanzo Kurji pastir/ Il pastore delle galline davanti alla libreria Libris. Tra i vari eventi è stata nostra ospite anche la poetessa Barbara Korun nell’ambito delle conversazione sulla lettura.

Mostra 100 knjig Andreja Medveda / 100 monografie di Andrej Medved

Andrej Medved si è laureato in filosofia e storia dell’arte nel 1975 presso la Facoltà di Lettere di Lubiana. Dal 1977 è il curatore delle Gallerie Costiere di Pirano, di cui ora è il direttore artistico. È stato caporedattore delle riviste studentesche “Tribuna”, “Problema”, della rivista dell’Associazione degli scrittori sloveni “Le Livre Slovène” ed è caporedattore della rivista d’arte contemporanea Artes. Scrive liriche simboliche e sensuali, traduce e pubblica saggi filosofici, letterari, artistici e giornalistici.

La ricca opera libraria dello scrittore è stata presentata al Giardino dei libri dallo storico dell’arte e poeta sloveno Miklavž Komelj.

Mostra V imenu rože/Nel nome del fiore

Mimi Antolović è una fotografa di Ptuj, che da molti anni lavora nella capitale, con un’eccellente percezione del senso della composizione e della luce. Sebbene il suo lavoro spazi in diversi settori, un segno più forte lo pone sulla bellezza e sulla fotografia di moda. Le è stato conferito l’Elle Style Awards nel 2013 come miglior fotografa di moda.

V imenu rože/ Nel nome del fiore è una serie di fotografie ispirate alle opere d’arte di Dalí e al suo mondo in dissoluzione. L’autrice sceglie con cura il sentimento attraverso il quale cattura i momenti in cui la fluidità diventa parte del fiore e viceversa e insieme creano un nuovo elemento, quasi ad essere un’esplosione. La mostra è visibile presso il Reparto dei giovani lettori dal 17 al 31 luglio.

V tišini spomina, Eksodus in Istra/Nel silenzio della memoria, Esodo e Istria

V tišini spomina, Eksodus in Istra/(Nel silenzio della memoria, dell’esodo e dell’Istria), dell’etnologa prof. dr. Katja Hrobat Virloget è stato pubblicato in collaborazione tra la Casa editrice dell’Università del Litorale e la Casa editrice Založništvom tržaškega ZTT di Trieste.

L’opera originale rigorosamente basata sulla raccolta di memorie individuali e collettive, tratta un argomento tabù nella storia slovena, l’esodo (in prevalenza) della popolazione italiana dall’Istria nel secondo dopoguerra. La ricerca affronta le ragioni dell’”esodo” e le vite di chi è rimasto e di chi è arrivato nella nuova realtà sociale dell’Istria. La novità della ricerca è l’analisi etnologica dei ricordi delle persone, che vengono considerati non solo da un punto di vista storico, ma anche nel loro contesto emotivo, esprimendo paure, sentimenti che ancora rimangono “nel silenzio della memoria”.

I cantastorie di Beletrina: ospite Feri Lainšček

In collaborazione con la libreria Libris, nell’ambito del progetto I cantastorie di Beletrina, abbiamo avuto quale gradito ospite, lo scrittore Feri Lainšček che ha presentato il romanzo Kurji pastir/Il pastore delle galline.

Con il romanzo Kurji pastir/(Il pastore delle galline), Feri Lainšček rivela ricordi a lungo repressi e scrive di eventi incomprensibili a cui ha assistito, come la decisione dei suoi genitori sul nome da dargli e su come sia avvenuta la sua nascita o quali problemi abbia avuto la madre durante l’allattamento iniziale. Il romanzo Kurji pastir/ (Il pastore delle galline) non è un racconto di memorie in prosa, ma una prosa della memoria, quella più profonda che attraversa il nostro subconscio ed è difficile da catturare, figuriamoci catturarla sulla carta con sentimento come fa Feri Lainšček. Con il caratteristico linguaggio dell’autore, questa volta segnato soprattutto dalla sua stessa esperienza, crea l’atmosfera del vivere e crescere in una casa fatta di argilla e ricoperta di paglia, che aveva “solo tre stanze, e sotto trovavano spazio, una legnaia, un porcile e un pollaio”.