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La stanza ricordo Alojz Kocjančič

Il progetto

Come segno di riconoscimento e omaggio al grande covediano, sacerdote e scrittore – bardo della poesia istriana slovena, nel 2019 il Comune città di Capodistria ha acquistato la vecchia e abbandonata casa di Kocjančič, che da lui è stata ereditata dalla sua pluriennale casalinga Milena Vitez, per allestirvi una stanza ricordo.

Una visita alla Stanza ricordo Alojz Kocjančič ci conduce attraverso la vita di Alojz Kocjančič, la sua creatività letteraria e la sua missione sacerdotale.

La Stanza ricordo Alojz Kocjančič è stata progettata dall’architetta Martina Grižančič. L’ispirazione concettuale associa ad uno spazio sacro molto longitudinale con particolare attenzione “all’altare”. L’assialità è infatti ottenuta enfatizzando l’angolino dello scrittore (metafora del tavolo come altare) al lato estremo della stanza lungo il muro più corto dove si apre anche una finestra che prolunga ulteriormente lo sguardo all’esterno, verso l’infinito. Allo stesso tempo, la distinzione tra gli elementi originali esposti e i nuovi mobili introdotti esaspera la demarcazione tra passato e presente, il che si riflette anche nella selezione di materiali, colori, forme e dettagli contrastanti ma consonanti.

All’allestimento della Stanza ricordo Alojz Kocjančič hanno inoltre contribuito: Ines Cergol, Tanja Jakomin Kocjančič, Alferija Bržan, il bibliotecario Ivan Marković (Biblioteca centrale Srečko Vilhar Capodistria), le archiviste Mirjana Kontestabile Rovis e Tamara Lindič (Archivio regionale di Capodistria), i curatori museali Tina Novak Pucer e Marko Bonin e i restauratori Jure Čeh ed Enio Vivoda (Museo regionale di Capodistria), Vojko Udovič e Dušan Arko (Associazione culturale “Skala” Covedo) e la traduttrice Špela Planinc.

Gli oggetti esposti

Nella stanza ricordo, che rispecchia la modestia e il calore umano di Alojz Kocjančič, sono esposti alcuni dei suoi oggetti personali: i paramenti liturgici, la scrivania con la macchina da scrivere, i suoi occhiali, il suo orologio e alcuni oggetti che servono per la celebrazione dell’eucarestia.

La biblioteca

Con più di 1.600 libri e altrettanti numeri di riviste, la biblioteca testimonia gli interessi intellettuali di Alojz Kocjančič sacerdote e scrittore. Il corpus più nutrito è quello teologico ma sono presenti moltissimi libri di sociopolitica, storia, geografia e letteratura. Tra i libri ci sono anche alcune rarità, come il Dizionario tedesco-sloveno di Janežič del 1905, Sv. Socerb, pubblicato nel 1909 dalla tipografia Dolenc, le Poesie del dottor France Prešeren del 1908, le Poesie di Simon Gregorčič del 1908, le Poesie di France Bevk del 1922 e le poesie musicate da Vinko Vodopivec e pubblicate nel 1923 a spese dell’autore. Oltre ai classici sloveni, nella biblioteca sono presenti numerosi classi mondiali come ad es. Dante e Petrarca in lingua italiana e Schiller in lingua tedesca.

Guardando dalla finestra rivolta a settentrione

Entrando nella stanza ricordo, al visitatore si rivolge un brano scritto sul muro estratto dal dattiloscritto di Alojz Kocjančič: Da Covedo alla Beata Maria del capo del Risano – un racconto breve dall’Istria slovena. Il brano descrive la vista che si apre da questa finestra verso il ciglione carsico.

Dal lascito